CONSIGLI TELEVISIVI: Ho visto MAI DIRE TALK!

La tv non la guardo più, da tempo, ogni tanto telefilm, come la immarcescibile Signora Fletcher, quando pranzo da mia madre, qualche serial, ma le mie visioni passano ormai principalmente dal pc.

Vista la pubblicità di Marcello Cesena sui social, sulla nuova serie di “Sensualità a corte”, all’interno del nuovo programma di Italia 1, “MAI DIRE TALK”, decido con una certa curiosità di riguardarmi la Gialappa’s e il mago Forest, che ai tempi mi divertivano parecchio.

Ai tempi, appunto. Perché mi sono trovato a guardare un programma vecchio, vecchissimo, noioso, con un parterre di personaggi improbabili, di cui non si capiva il perché della loro presenza. Ritmo lento, tutti ingessati, risatine d’ufficio, il mago Forest che si impegnava a fondo per risollevare l’atmosfera, senza grandi risultati, il programma si è rivelato moscio e elemento centrale, NON FACEVA RIDERE.

Confesso che ho retto un altra mezz’ora, dopo l’intervista alla Barale, un po’ imbolsita, ma ancora una bella donna, ma poi ho spento e sono andato a guardarmi sul pc un paio di puntate dell’ultima serie di Star trek prodotta da Netflix, pensando che in fondo la nuova puntata di Jean Claude e Madre me la sarei poi guardata su FB, cosa puntualmente avvenuta.

In fondo penso che qualsiasi narrazione, sia un romanzo, sia un film, una serie televisiva, debba essere connessa con il periodo storico in cui viene prodotta, certo ci sono le eccezioni, ci sono prodotti che sfidano il tempo, penso alla serie classica di Star Trek, che nonostante le scenografia plasticosa, gli improbabili cieli viola e arancioni dei pianeti, e le ingenuità e gli stereotipi dell’epoca, grazie ad una scrittura robusta e avvincente, funzionino ancora. Penso alla musica di Mina, penso ai romanzi di Camilleri, a certi film di Totò, ci sono centinaia di esempi. Ma la satira e la comicità, sono prodotti a breve scadenza, e molto connessi al vissuto del momento, se dopo più di 20 anni si ripropone un modello che funzionava alla fine degli anni 90 e all’inizio del millennio, quando la società, la politica e la narrazione della realtà sono totalmente cambiati, il programma non può che risultare vecchio e noioso. Mi stupisco che la Gialappa’s non si renda conto che dopo un numero sconfinato di programmi dove loro commentavano irridendo chiunque, con le loro voci fuori campo, hanno stufato e non fanno più ridere. Il pensiero dovrebbe sfiorarli. Capisco anche che squadra che vince non si cambia, che su quel modello ci hanno costruito la loro fortuna, però non è più così, non funziona più. Sarà che siamo in un periodo, complici i social, i selfie e le varie Chiara Ferragni, che ha allevato una generazione di narcisisti patologici (in qualche modo mi ci metto pure io né, visto che sono qui a tediarvi con le mie considerazioni), il confine tra produttori e fruitori di contenuti, non è mai stato così fluido e forse questo andrebbe considerato nello scrivere un programma tv.

Mi pare comunque che sia proprio tutto il carrozzone Mediaset che è diventato ancora più vecchio di quello della Rai. Insomma sono passati più di 20 anni, quasi 30 e ancora sono li con la Gialappa’s, Uomini e Donne, Striscia la notizia, e il GABIBBO (ma un fulmine che disintegri sta gommapiuma fastidiosa no eh?) non uno straccio di programma nuovo. Stendiamo un velo pietoso sui talk politici. Ho il sospetto che il mondo dei media tradizionali, sia in mano, nel bene e nel male, sempre alle stesse persone che in maniera accanita si rifiutano di vedere che il panorama è cambiato, che loro sono molto meno Influencer di un tempo e mi chiedo come la dirigenza di Mediaset, in quanto organizzazione commerciale con scopo il profitto, continui a sfornare sto vecchiume. Resta un mistero. Di certo poi le continue interruzioni pubblicitarie, a cui un tempo eravamo abituati, oggi risultino insopportabili, soprattutto dopo che hai provato l’ebbrezza, spendendo intorno ai 10€ al mese, di vederti film e serial con pochissima o nulla pubblicità. Ma la cosa migliore è la seguente: fermi il film!, lo puoi fare, vai a farti la pipì, metti su il tè, inforni la torta, torni e riprendi da dove eri arrivato, non perdi un minuto, come può la tv competere con tutto questo. Puoi farlo, mi pare su Sky, che però costa un tantino di più e comunque la pubblicità te la propina non poco.

In effetti credo che la tv, stia in piedi grazie agli ultra sessantenni che non sono avvezzi ai nuovi mezzi, tempo una generazione e ciao le balle.

Un amico che lavora, come service esterno a Mediaset, mi ha detto che ho torto che c’è ancora tanta gente che guarda la tv tradizionale. E’ vero in termini relativi, ma basta confrontare i dati di ascolto di oggi, con quelli di 20 anni fa. Questo spiega la continua guerra di giornalisti e conduttori ai pericoli del web, e delle fake news (proprio loro parlano!), il vero pericolo è la perdita della loro poltrona, e del potere di influenza che indubbiamente un tempo i media tradizionali avevano.

Chiaramente non sto dicendo che la rete sia l’eden dell’intrattenimento, anzi visto il livello di rabbia e frustrazione che circola sui social, non siamo messi benissimo, dico solo che le cose sono cambiate e chi si occupa di informazione e intrattenimento dovrebbe prenderne atto e cercare strade nuove. Qualcuno lo fa, e riesce bene, molti no e ti sfornano sempre le solite minestre riscaldate, il problema è tutto qui.

Tra quei qualcuno che ci riesce, ci metto appunto Marcello Cesena e i suoi assurdi personaggi, un prodotto talmente stupido da risultare geniale, e fruibile su qualsiasi media. A me Jean Claude e Madre piacciono ancora dopo tutti questi anni, però li guardo quasi esclusivamente in rete, chi ha più voglia di sorbirsi due ore di programma, di cui uno di pubblicità, e uno di noia, per vedermi 5 minuti di esilaranti assurdità?

Alla prossima, restate connessi, ma solo il giusto!

M13

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