OPINIONI: un Pride venuto bene


L’anno passato fui molto critico con il Pride di Milano, segnalando una certo tipo di organizzazione e di scelte che non condividevo e anche un atmosfera generale a cui mancava qualcosa (l'articolo dell'anno scorso QUI).

Faccio una premessa, sempre l’anno passato ebbi una discussione su twitter con una persona che proprio per l’articolo pubblicato mi accusava di essere interessato solo al dj set, che in fondo ero un superficiale. Scusate ma dissento e dissento in modo deciso, in primo luogo perché la leggerezza richiede una profondità notevole. Secondo perché per la cultura gay, che fa della leggerezza una cifra stilistica, i dj set hanno avuto sempre una importanza determinante, la musica ha un potere enorme, unisce, libera, crea empatia, la musica guarisce, e crea un senso di unità e questo i gay lo sanno da sempre. Quest’anno l’organizzazione del pride ha sopperito agli errori dell’anno passato, ha creato più corner, più offerte musicali e culturali in vari punti di zona Venezia, per la musica ha evidentemente scelto i dj giusti, vista la qualità e per esempio invece di fare uno dei punti musicali sulla gradinata come l’anno scorso, dove il rischio di catafottersi era altissimo, ha scelto di farli sempre sotto i bastioni, ma nella parte in piano vicino alle rotaie del tram, scelta lungimirante, in più questa volta il livello audio era adeguato, non eccessivo ma perfetto per la situazione. Se la sfilata è andata bene e molto ben partecipata, del resto come l’anno scorso, pare che anche gli interventi fossero un filo meno ovvi dell’anno passato, ma qui cito opinioni che mi sono state riferite. Io personalmente, dato il caldo assurdo di questi giorni, ho deciso di vedere la sfilata solo per un pezzettino e di scappare poi subito in un locale, climatizzato, a bere qualcosa e ad aspettare gli amici che con calma arrivassero dalle varie situazioni raccogliendo impressioni e opinioni, lo so è stata una modalità un po’ da furbetto, ma il caldo era davvero eccessivo ed io comincio ad avere una certa età. Ho visto una lista di sponsor davvero notevole, un’organizzazione decisamente migliorata e cosa più importante di tutte ho respirato un clima meraviglioso, empatico, trascinante, gioioso, e magnificamente liberatorio e infatti ho ballato con piacere, incontrato persone, sono stato bene, fino a che verso la mezza, la stanchezza ha preso il sopravvento e sono tornato a casa, molto divertito e colpito.
Come sapete, cerco sempre di essere oggettivo, e pur non approvando alcune scelte ideologiche e politiche delle organizzazioni LGBT, ma sempre conscio di quello che hanno fatto a favore della comunità, non ho mai problemi a dire quando qualcosa è stato fatto bene e quest’anno il pride è stato fatto bene. Quindi complimenti e complimenti anche a tutti i partecipanti che hanno saputo divertirsi mantenendo sempre un ottimo livello di civiltà. Unica nota dolente è stata la polemica con Caterina Balivo, non è questa la sede per esaminare la vicenda, dico solo che bisogna stare attenti col politically correct portato all’estremo non-sense, perché genera mostri.

Nota personale: è molto bello partecipare al Pride con la persona che ami.
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