IL GOSSIP DI SCIUR BIS: Il nuovo amore della Duchessa!


Dalla rubrica “Magagne ai piani alti”, di Sciur Bis, il Giornalista di Gossip del Ducato.

Notizissime oggi, proprio succulente e questa mi è costata un botto, perché nemmeno io riesco a entrare
nel Boudoire, della Signora Duchessa, è blindato peggio di Fort Knox e pare che attraverso un passaggio
segreto si raggiunga direttamente la stanza del Boia di corte.
Eh si, cari, non è un segreto, tutto il regno sa che molte teste maschili, sono finite a concimare le rose
del giardino.
In effetti il roseto della Duchessa è davvero rigoglioso, ed è per questo, oltre che per le mattane
Gorettiane della Baronessina (vedi in "Pages", "La Baronessa fulminata sulla via di Maria Goretti")
che le nascite nel Ducato sono ai minimi storici, così come le presenze maschili, la Duchessa li stermina
a mazzi. La voce si è sparsa talmente veloce, che quando la Luminosa si palesa, gli uomini fuggono
terrorizzati nei tombini delle fogne.
Pare che la camera in questione sia un’ elegante insieme di mobili IKEA, della linea GNUFFA, con
un meraviglioso letto a baldacchino. Stranamente e non né capiamo la ragione, invece dell’effige
della madonna, sopra il letto, c’è la gigantografia di una mantide religiosa.
Comunque tutta la storia è nata quando alla Signoria, si è perso il sopratacco d’argento della sua scarpina
di vernice nera tacco 18. La Divina dopo aver chiamato inutilmente le due poco utili servette (le quali
erano imboscate nelle stalle a prender le misure agli stallieri.) e dopo averle maledette fino alla
settima generazione, decise di scendere personalmente dal maniscalco di corte. Un massiccio giovane,
di buona salute, corto d’altezza, ma lungo davanti. La Duchessa arrivata alla bottega, si trovò davanti
questo quarto di bue, sudato che martellava il ferro come un dannato.
Una visione da film porno della migliore fatta. Apriti cielo, le voglie sopite da millenni della Signora
sono esplose in un secondo, e i due si sono ritrovati a rotolarsi sul pavimento.
Da allora ogni notte, treman i muri di palazzo. Il giovane è piuttosto focoso e la Duchessa si alza
tutte le mattine cantando “sempre liiiiibeeraaa…”. Il Ducato è felice, la Marchesa e la Baronessina
possono farsene di tutti i colori, senza il controllo della Luminosa, le servette non fanno una mazza,
più di prima, la personal trainer si smalta le unghie come sempre. Insomma son tutti felici. Fin che dura..
Perché questo è il problema, quanto durerà?
Il giovane maniscalco, al corrente delle vendicative abitudini della Luminosa, ma non potendo rifiutare,
ogni sera prima di iniziare, e temendo il minimo passo falso, prega l’effige della mantide, per non
fare il benchè minimo errore. La Signoria interpreta la preghiera del giovane, come un tacita adesione alla
sua personalissima religione ed è più contenta che mai. Inoltre lui non chiede nulla e lascia libera la nostra
di fare il cavolo che vuole, senza avere pretese di potere maschile. Il che sarebbe ridicolo, in questo
Ducato, comanda lei e basta.
Anche perché, narrano gli storici, l’unico marito che abbia mai avuto, è servito da nutrimento per la
prima pianta di rose della Signora, ovviamente trasportata e trapiantata dall’Egitto di Cleopatra
(Vedi in "Pages" "Le Origini del Ducato").
Il nobile, appena maritato con l’allora Giovanissima, subito dopo il matrimonio, vide lievitare le spese
per vestiti e scarpe in maniera esponenziale e affrontò la giovine, “insomma cara non possiamo
continuare così, mi manderete in bancarotta, vi levo la carta di credito! In questa casa
i pantaloni li porto io!”
“Prima di tutto vi esorto ad assumere un tono meno maritale con me!”
“Ma io sono vostro marito!”
“Appunto e in secondo luogo a stare zitto quando parlate con me! E poi anche io
porto i pantaloni…metaforicamente parlando o non vi siete mai chiesto perché lo facciamo al buio…”
“Non capisco!”
“Meglio e comunque la carta di credito non me la togliete, altrimenti…non ve la do più!”
“Non sarà un problema.. con tutte le servette che ci sono a palazzo!”
La Duchessa che era già allora furba come una volpessa, rispose: “Capisco caro sono stata una stupida
a sfidarvi e irriverente. Facciamo pace, andiamo in serra a consumare il nostro amore!”
“In serra.. strano luogo per copulare, ma eccitante!”
“Si eccitante.. soprattutto per me!”
Poi le cose andarono come andarono e la Duchessa, dopo aver piantato la prima rosa della sua vita
pensò: “adesso che sono la padrona di tutto e posso fare quel cazzo che voglio, col cavolo che mi
marito ancora. Libera e bella come la lacca per i capelli resto!
Tornando ad oggi, capirete il timore del bel maniscalco, tra soddisfare le voglie della padrona e la
paura di perdere la testa, sta dimagrendo a vista d’occhio, ma per il momento l’amore regge e
il regno è felice!
Finché dura…appunto.

Alla prossima
Sciur Bis.


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