NATALE13: Lo Scandalo della Parrucca (3 di 3)
Il Raccontone di Natale (poco Natalizio) si conclude proprio oggi che è Natale. Ovviamente BUON NATALE..
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Buona lettura!
Caro Diario eccomi nuovamente a sfogarmi un pò sulle tue pagine ingiallite al lume di candela, situazione
bucolica e poetica se non fosse che siamo nel XX secolo, sta arrivando l’inverno si gela e fa buio prima.
Purtroppo alle nobili la cosa non pare pesare più di tanto, per editto ducale le bollette vengono pagate solo
quando il vicino si accorge della deviazione alla linea fatta ad opera della Marchesa e per quanto riguarda il
freddo cito quanto mi ha detto oggi la Duchessa a seguito delle mie lamentele: “Servetta impertinente, al
posto di essermi grata di questo trattamento anti-età che ti sto facendo fare a costo zero osi addirittura
assalirmi con le tue assurde richieste? Ignori forse che la criogenica è la scienza del futuro e che nel freddo
sta il segreto dell’eternità, se desideri così tanto scaldarti posso regalarti uno dei miei sguardi incenerenti!”
Ovviamente ho rifiutato la gentile offerta e ho preferito scaldarmi indossando sotto i vestiti i fogli di
giornale che ho trovato in camera della baronessa; devi sapere che, al contrario della Marchesa, la
baronessa non legge affatto i giornali che le vengono portati (credo ci siano troppo poche figure e troppe
parole per il suo grado di attenzione), tuttavia per invidia verso l’altra nobile se li fa portare per darsi un
tono da intellettuale.
E tutta questa penuria di denaro si deve alla conclusione di quel terribile scandalo della parrucca di chissà
quanti anni fa.
Ricorderai che l’ardente desiderio di una capigliatura della Marchesa, l’aveva portata a contattare due
costosissimi parrucchieri, tali Jan e David che una volta realizzata tornarono a battere cassa.
La Marchesa, ottenuto il distratto consenso della Duchessa, inviò per il pagamento il ducal salda debiti
(figura ormai persa) che prelevò un terzo del contenuto delle casse ducali;
Quello che tutti ignoravano ai tempi è che la Baronessa, non potendo accettare che la Marchesa potesse
superarla in bellezza, con un piano abbastanza geniale da sfiorare la stupidità (altro non ci si poteva
aspettare) raggirò un personaggio ambiguo, tale cardinale di Roxanne, convincendolo che la Duchessa
bramava la parrucca e che fingendo di regalargliela il cardinale sarebbe entrato nelle sue grazie. La
Baronessa si procurò, sempre attingendo dalle casse ducali il denaro necessario e spedì il cardinale ad
acquistare la parrucca.
Il cardinale arrivò da Jan e convintissimo di stare operando per i suoi interessi riuscì a strappare la parrucca
al parrucchiere.
“Sono il cardinale di Roxanne, sono qui per comprare la parrucca più bella del mondo.”
“..e Voi cosa sapete della nostr.. hem intendevo mia parrucca, abbozzo narrativo di personaggio?”
“Che termini usate? Non vi preoccupate delle cose che so e di come le so, datemi quella parrucca.”
“Non è così semplice, la parrucca è già stata venduta a una persona molto influente che vive a palazzo.”
“Ooooh ma questa è bella, credo di sapere di chi voi parlate..” disse Roxanne pensando alla Duchessa.
“Non vi preoccupate pettina bambole, vi guadagnerete prestigio e gli stessi soldi, perché io voglio regalarla
proprio a quella gran nobildonna, ve lo assicuro e farò in modo che si sappia che lei mi è venuto incontro. Ci
pensi che figura che farebbe, avrebbe comunque il ritorno di immagine che si era prefissato, farebbe
risparmiare le nobili, che glie ne sarebbero grate e in premio per questo piccolo cambio di programma vi
darò anche qual cosina di più del prezzo pattuito.”
“Ma voi come sapete quanto ho richiesto?”
“Ma ancora non lo avete capito, stolto? Non domandate troppo, qui parliamo delle nostre nobili prendete
questo pecunio piuttosto e impacchettatemi la parrucca che ho fretta.”
Convinto Jan il cardinale si diresse a palazzo e diede la parrucca, ben celata in un enorme pacco, nelle mani
di un servo di palazzo con l’ordine di consegnarla alla Baronessa assieme a un biglietto in cui dichiarava il
suo rispetto e amore per la Duchessa. Se solo avesse saputo che quel biglietto sarebbe stato gettato subito
dalla Baronessa non ci avrebbe messo il cuore nello scriverlo.
Il servo corse dalla Baronessa:
“Sua Svettante Incomprensibilità, il cardinale di Roxanne ha fatto consegnare questo per voi.”
“YAAAAAWN ma siamo impazziti? Sto dormendo da solo 10 ore! Il mio pisolino rigenerante è in.. in.. in..
SUGGERITORE NASCOSTO NELL’OMBRA, LA PAROLA!
- Indisturbabile forse? Sua Randomica Impeditezza Linguistica!
- Indisturbabile appunto .. ma aspetta? Hai detto Roxanne? Per tutte le contesse di Saint-Rémy, il mio piano
- ha funzionato! Dammi quel pacco!”
E così dicendo si avventò sul pacco e ne estrasse la parrucca.
“Ma che splendosità magnificerrima è.. è.. PERFETTA e pensare che la vorrebbe quella matusalemme, che
faccia farà quando me la vedrà indossare, la provo subito.. MA NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO perché
cavolo è così larga? Ecco quella Neandertaliana se la sarà fatta fare su misura ma perché non può avere la
testa più piccola!”
“Se ho capito di chi state parlando, temo che sia per la presenza di qualcosa che a voi deficita un pò,
diciamo del cervello, lo dico con rispetto.”
“Servo come al solito io non capisco mai di cosa parliate voi poveracci, ora va.. non dire a nessuno quello
che hai visto se no ti prendo a taccate e soprattutto portami una zappa! Se questa parrucca non la posso
avere io non l’avrà nessuno!”
Il servo si affrettò ad eseguire e non chiese nulla di quanto era successo.
Nel frattempo il Ducal Salda Debiti aveva incontrato l’altro parrucchiere, David, che preso in consegna il
denaro si impegnò a spedire la parrucca il più presto possibile a palazzo. David raggiunto il laboratorio di
Jan vi trovò solo un biglietto in cui il collega lo prendeva in giro e lo salutava dichiarando di partire per la
Francia con i soldi della parrucca e incitando David a recarsi in posti che non voglio citare. David subodorò
che qualcosa non andava perché il denaro era in suo possesso, decise di seguire il collega in Francia dove
instaurò una tormentata storia d’amore con Jan e soprattutto diede vita ai laboratori JAN LUI E’ DAVID che
ancora oggi pettinano le teste di migliaia di persone, anzi come ho già detto una delle sedi principali è
proprio qui in paese, e ti assicuro che dato come si concluderà questa storia non riesco proprio a capire
come abbiano ricevuto il permesso Della duchessa, a costruire qui (oddio credo che qualsiasi cosa che
avrebbe rimpinguato le casse ducali sarebbe stata bene accetta ma di nuovo sono solo supposizioni).
Passarono i giorni a palazzo, la Marchesa venuta a sapere che i parrucchieri erano spariti dalla circolazione
aveva intrapreso infruttuose ricerche per ritrovare il denaro buttato e nel frattempo la duchessa terminò la
ristrutturazione delle sue camere.
“AAAAAARGH, sciagurate!!!!!! Marchesa, Baronessa palesatevi subito alla mia presenza, devo parlarvi!”
“Eccomi Vostro Splendore; noto forse una vena pulsante sulla sua fronte? Siete per caso adirata?”
“Eccomi Vostra Perfettitudine, ma come siete rossa rossa.. se volete vi consiglio un buon fondotinta, del
cerone, del makeup, un borotalchino idratante, della crema emol..”
“Taci Baronessa! Taci! Scusate se per oggi paio aver perso il mio nobiliar senno, ma c’è qualcosa che dovete
spiegarmi perché ho appena ricevuto due notizie piuttosto preoccupanti e temo che siate voi la fonte di
una delusione montante nel mio generoso cuore.”
“Ma cosa è mai successo? “ dissero insieme le due nobili, temendo in segreto che la Duchessa fosse venuta
a sapere di quanto ciascuna delle due aveva combinato con la parrucca.
“Prima cosa, mi giunge una missiva dallo sceriffo della città, mi si dice che il mal contento del popolo sia
spasmodicamente aumentato da quando le famiglie più povere hanno ricevuto una scatola rosa a NOSTRO
nome contenente del.. del.. come posso dirlo in maniera ducale?.. ecco si, del “prodotto interno lordo”
delle stalle di palazzo.”
“UUUUUH le scatole rosa!!!! È stata una mia idea! Ho deciso di mandare ai poveri un pò di quelle torte che
giacevano non considerate nelle stalle.. se gli stallieri non apprezzano, ho pensato, vengano date ai
bisognosi! E il tutto con il mio colore preferito per distinguermi!”
“Oddio, mi perdoni sua perfezione ma questo assolutismo all’idiozia mi fa saltare i nervi… ma non hai
sentito la puzza di quelle che tu pensavi fossero torte?”
“Puzza? Vecchiarda dovresti saperlo che noi nobili giriamo con una quantità di profumo tale da aver
causato nella nostra testa .. deolfattia, non sento odoria.. HEM SUGGERITORE NASCOSTO NELL’OMBRA?”
“Anosmia sua Patologica Ignoranza!”
“Anosmia appunto! Ecco cosa intendevo.”
“E’ stranamente irriverente il suo servo Baronessa, ma se a lei va bene così. E sia, questa cosa la aggiusterò
io, scenderò in paese e abbaglierò gli abitanti con la mia luminosa perfezione portatrice di amore e
riappacificazione.”
“Quindi niente punizione?!”
“Ma no cara, un errore può sempre capitare, anzi ti farò un dono, dato il tuo amore per i colori! .. Servi
recatevi nel guardaroba della Baronessa, gettate via tutti gli abiti e sostituiteli con tonache monastiche nere
pessimismo!”
“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO sua inarrestabile furia, il nero pessimismo nooooooo!”
“Così ho parlato e così sarà! Passiamo al secondo punto, terminati i lavori ho come di consueto provveduto
a pagare gli artigiani del ducato..” - tempi andati caro diario…tempi andati.
“Qualcuna di voi due può spiegarmi perchè il Ducal Contabile mi segnala che nelle casse sono rimasti solo
due dobloni d’oro? Mi dite cosa ne avete fatto del resto del denaro? “
Le cronache che ho reperito descrivono che nell’atto di porre la domanda la Duchessa fu circondata da
fiamme, le si biforcò la lingua e gli occhi si scurirono come se fosse posseduta da un demone.
“HEEEEEEEM.. Vostra iraconda possessione, parte dell’ammanco posso giustificarlo io, vede.. c’era questa
parrucca.. io ho provato a comprarla.. ma i parrucchieri sono fuggiti con il denaro e io sono qui calva e
senza soldi.. chiedo Perdono!”
“Hihihihihihihihihihi calva.. hiihihihihihihihihihihihihihi”
“Mi spieghi perché ridi svettante tributo agli dei della stupidità?”
“Hihihihihihihihi niente niente, hem.. Duchessa cara, io ho concesso un prestito a Nord.. cioè aspetti.. al
cardinale Roxanne e lui mi ha garantito che me lo avrebbe restituito a breve.”
“Ebbene, mi informerò se questo è vero, Marchesa lei non si senta troppo tranquilla, in qualche modo verrà
punita di questo suo eccesso di vanità!”
La duchessa si congedò e convocò, con riluttante voglia, il barone di Roxanne che tentò in tutti i modi di
raccontare la sua storia ma fu contraddetto ogni volta dalla Baronessa che continuava a sostenere la tesi
del prestito, dopo giorni e giorni di raccolta di testimonianze la Duchessa decise di esiliare Roxanne in un
luogo che non fu mai svelato e convocò dunque le due altre nobili.
“Ebbene, nobili amiche purtroppo non sono riuscita a venire a capo di tutta questa misteriosa faccenda,
quel che è certo è che i vostri atti, più o meno voluti, hanno causato il tracollo economico del palazzo e mi
vedo costretta a prendere seri provvedimenti. Per prima cosa verranno licenziati tutti i servitori inutili, o, a
essere oneste, che non servono direttamente a me. Il mio primo Ducal licenziamento riguarda il
SUGGERITORE NASCOSTO NELL’OMBRA!”
“Ma.. ma.. sua Maestà io sono.. sciroccata.. no.. bocca aperto allarmata.. uff… SUGGERITORE NASCOSTO
NELL’OMBRA?”
….
“SUGGERITORE NASCOSTO NELL’OMBRA? …. SUGGERITORE NASCOSTO NELL’OMBRA?”
“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!”
“Non ti preoccupare mia amica un po’ sciocchina, ci pensa la Duchessa a istruirti e farti prendere
conoscenza della lingua, ti ordino di leggere l’intera opera di Dante Alighieri, che il Ducal scriba, prima di
essere licenziato pure lui, ha tradotto in Duchessicale.
“Leggere? Ma non è una malattia che contraggono solo i poveri”
“AHAHAHAHAHA irritante concentrato di ignoranza, finalmente ti acculturerai pure tu!”
“Marchesa, non si dimentichi che anche lei dovrà subire una punizione! Le ordino di andare a una
conferenza su Dante Alighieri..”
“Maaaa vostra grazia è meraviglioso, è così acculturante, non capisco?!”
“Fammi finire logorroica che non sei altro, la conferenza si terrà appena la Baronessa terminerà la lettura
delle opere di Dante e tu sarai l’unica auditrice!”
“Una conferenza tenuta dall’oca bionda? NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!”
“Così ho detto, così sarà fatto .. ora ognuna nelle sue stanze, chi a riflettere su quanto fatto, chi a leggere..
la giornata è lunga e ho tanti servitori da licenziare. Che non mi sia più nominata la parrucca della discordia
o la mia ira sarà funesta. E ora via, ho bisogno di relax! Accenditore di musica da camera per cortesia….
Musica d’arpa!”
Detto questo fu avviata una melodia d’arpe che restituì all’ambiente una pace austera , la Baronessa e la
Marchesa si allontanarono, a quel punto la duchessa finalmente placata disse solo:
“Accenditore di musica da camera?”
“Si vostra melodiosa nobiltà?”
“E’ LICENZIATO!”
Inutile dire che le letture Dantesche non hanno affatto giovato alla Baronessa e che lo scandalo è riemerso
proprio come ti ho raccontato e chissà quali altri segreti cela questo antico palazzo! Tempo di dormire,
domani ho un giorno di ferie pagate e me lo godrò tutto, devo solo ricordarmi di dare i soldi alla duchessa
per avermi concesso le ferie.
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