MODA E PORTAFOGLIO (Marchesa opinionista)



Eh si, oggi si parla di moda, che argomentone per noi gay.  E’ come il calcio per gli Italiani etero,
imprescindibile.  Quando il creatore o chi per esso, ci progetta  e ci costruisce,  poi ci butta dentro una bella
chilata di moda, “tè sarai gay, ecco l’accessorio moda e buon gusto incorporato”. Lo so è uno stereotipo, ci
sono un sacco di gay che di buon gusto ne hanno ben poco e della moda non gliene frega niente.  Però né ho
visti troppi di muratori che accettata con fatica la loro natura, tempo dai 6 ai 12 mesi trasformarsi da rudi
capimastri, a perfetti gay depilati, palestrati e con le sopracciglia ad ala di gabbiano. E’ il gene che scatta,
non riesce a stare buono. Per il resto anche tra quelli che hanno la barba, l’aspetto rude e il corpo enorme,
vai a casa loro e scopri: la sedia di Le Corbusier, il divano Cassina, il gatto bellissimo, se è un cane un
levriero o un  buldog francese, solitamente viziatissimo. Vai in bagno ed è un fiorire di cosmetici e cremine e
persino gli asciugamani per il culo hanno il logo di qualche casa di moda.
Eh si noi gay abbiamo gusto, ed è vero, mediamente, se organizziamo una cena per il sabatoiniziamo a
cucinare il mercoledì, apparecchiamo tipo Grand Hotel 5 stelle e poi siamo sempre pieni di idee innovative e
originali, diciamo che smarroniamo molto i coglioni ma non riusciamo a farne a meno. Ecco perché
piacciamo tanto alle signore dell’alta borghesia, che si fregiano di avere un amico finocchio.
E poi adesso siamo arrivati anche in televisione, ad elargire consigli di bellezza ed estetica. Ah che traguardo
sociale importantissimo.  Ma avete visto certi programmi  dove vi consigliano come dovete vestirvi?
Sapete tutti di cosa parlo!
Sono fenomenali, di solito pigliano la sfigata di turno, bruttina, totalmente incapace di abbinare due colori.
E invece di cercare di capire che tipo è la infiocchettano tipo uovo pasquale. “Devi essere più femminile”.
Ascolta genio, ma quella non è femminile, sta bene coi jeans, e le scarpe basse, perché la vuoi stravolgere?
Tanto lo sai che questa dopo 15 giorni, butta i tacchi alti in discarica, maledicendoti fino alla settima
generazione per i piedi massacrati e torna come prima.
Faccio un esempio, ho un amica che è veramente bella, con una pelle di velluto e lunghi capelli castano
scuro  e che non invecchia, ha fatto un patto col diavolo. Solo che lei non lo sa di essere bella, è convinta di
non esserlo. Questo la rende meravigliosa, perché non se la tira. Si veste sempre in tailleur pantalone, oppure
maglioncini, jeans e scarpe da tennis, zero accessori e gioielli. Pochissimo trucco. Lei è bella così, a volte
scivola nel trasandato ma chi se ne frega. Per farle mettere una gonna a fiori stampati dovresti farle
l’elettrochoc. Allora è migliorabile? Si probabile e ipotizzando il mio intervento di “esperto di immagine”
(scusate mi viene da ridere!), cercherei di indirizzarla magari verso un tailleur più elegante, di tessuto più pregiato, con un taglio migliore, qualche bracciale, capelli raccolti, cose che possono renderla più luminosa,
ma rispettando ciò che è. Lei è androgina, è il suo bello, dedica alla bellezza giusto il tempo che serve non un
secondo di più.
Posso io trasformarla, con le gonne a stampa, il tacco 12, i bracciali a torchon e farle quei tagli sforbiciati con
12 tonalità di colpi di luce (adesso si chiamano così)? No non posso, mi metterebbe le mani addosso e
avrebbe ragione. Ma cosa si bevono negli studi di certi canali televisivi?
E poi questa fissa del femminile e dei tacchi. Ma chi l’ha detto che per essere femminile devi mettere le gonne
e soprattutto il tacco? Preciso io adoro i tacchi, eh ma và, ci salgo sul palco, godo interiormente quando li
metto, però sono scomodi e sinceramente girarci tutto il giorno.. non so. Certo sono favolosi rendono il
piede e la gamba meravigliosi, ma il quotidiano è il quotidiano..
Poi se una o uno vuole usarli tutti i giorni, perché no, ognuno si tortura come vuole, ma in tv sono implacabili:
“scusa ma io faccio i turni in fabbrica, spingo i carrelli dalle 6 del mattino, questi tacchi non ci sono abituata
sono un po’ scomodi…”
“Femminile, femminile, basta scarpe basse.. tacco!”
“Ma..”
“Tesoro devi essere favolosa, il tacco ci vuole, sii femminile!”
E che palle, tu sei favolosamente cretina, ti mando a lavorare in miniera.. coi tacchi ovviamente poi vediamo.
Poi c’è la terminologia, che muta col mutar dei tempi, “outfit” va di gran moda, che sarebbe abbigliamento
per andar fuori più o meno. Ma la migliore è  “questo completino l’abbiamo studiato per l’evento social..”
EVENTO SOCIAL!!!!???
Ma vi siete  fumati l’origano?
Ma siamo in Italia e poi cosa è l’evento social? Andare a mangiare la pizza con le amiche?
Perché se è social è un evento?  Chiamalo aperitivo, inaugurazione, cinema, trombata occasionale e cazzo!
Ma la parte più meravigliosa è verso la fine, dopo che la povera vittima si è fatta vedere dai parenti festanti,
parte la voce fuori campo: “Chiara per l’ufficio ha speso 200 euro per la maglina di broccoletto filato, 400
euro per il sandalo di pelle tonnata, 330  euro  per la giacchina svasata” e lì tu le immagini le spettatrici sul
divano, che derelitte pensano  ai 1100 euro di stipendio netto, di cui metà per il mutuo e che l’unico abito che
possono permettersi e la maglina low coast a 9,90 euro.
Perché questo è il punto, chi cavolo li ha i soldi? Gli anni novanta, dove stavamo veramente bene son finiti, io
stesso all’epoca lavoravo dietro a Corso Buenos Aires e nella pausa pranzo mi compravo la maglina, il
capino, la crema, buttavo i soldi dalla finestra, perché c’erano e molti, un po’ per tutti.
Quindi era favoloso entrare in profumeria  e sputtanarsi trecentomila lire così, di profumo, siero tensore e
puttanate varie. Io poi in profumeria perdevo il cervello, entravo, tutti quei profumi probabilmente mi davano
alla testa, la commessa me lo leggeva in faccia “ecco la finocchia pirla che ci lascia un quarto di stipendio” e
via così, uscivo pieno di prodottini, campioncini omaggio e il portafoglio dissanguato, ma erano altri tempi!
Oggi c’è l’euro, non c’è proporzione tra i prezzi e i compensi. Devi stare attento a tutto e calcolare se lo
stipendio arriva, se il cliente pagherà (forse! come nel mio caso), quindi tutto e più difficile e ti devi
accontentare spesso del low coast. Quindi, non so voi, ma a me quando vedo certi programmi mi viene un
nervoso! Ma resto allibito quando vedo finocchie di 30 anni che si giocano 3 quarti di stipendio per essere
alla moda, penso che siamo messi molto male. Non so, sarà l’età, ma in fondo io metto sempre le stesse
cose, al di là delle mode, quelle che mi stanno bene, non ho più voglia di fare shopping, la qualità media dei
manufatti (anche quelli costosi)  e diventata molto bassa, secondo me è un momento in cui essere più sobri e
frugali e spendere solo quando davvero ne vale la pena. Un esempio: un paio di mesi fa, con le mie amiche
nobili decidiamo di fare un giro nel  market fuffoso dei cinesi, così per divertirci. Non avete idea di che
cinema riusciamo a combinare quando entriamo nei negozi tutti insieme, un cinema appunto, di solito usciamo
con le mascelle doloranti dal ridere, però anche le commesse e i cassieri si divertono con noi. Insomma
giriamo tra i prodotti, mediamente piuttosto orrendi, ci proviamo cose, guardiamo le scarpe col tacco.. cose
così, ecco che ti vedo sta borsa (io ho la fissa delle borse da uomo), un po’ stile borsello anni 70, mooolto
vintage, perdo la testa, guardo il prezzo 20 euro. La compro. E’ proprio bella. Il giorno dopo ci vado al
lavoro, la mia capa appena mi vede fa “Uao che bella borsa è di *********".
“No, è dei cinesi, 20 euro!”
“Vedi, te sei la dimostrazione vivente, che l’eleganza non è un fatto di portafoglio”. Io compiaciuto
(ovviamente). Nel pomeriggio vado ad un appuntamento con un cliente a cui devo fare un corso ai
dipendenti, una casa di moda piuttosto famosa. Arriva il responsabile formazione, un bel ragazzo, ovviamente
gay , “giustissimo” nel suo “outfit”,ci stringiamo la mano, definiamo i dettagli del corso, ci piacciamo è
evidente (ma io non mischio mai lavoro e vita privata e sto al mio posto!) e prima di salutarci mi fa “che bella
borsa è di*******“ e ripete lo stesso marchio citato alla mattina dalla mia capa. “No e China!”
“Di chi?”
“No, nel senso che l’ho presa dai cinesi!” e immediatamente mi rendo conto di aver fatto un’ errore
madornale.
Cambia colore di faccia, non sa se darmi dello sfigato o del genio, oramai si è sbilanciato e dice “Ah!”. 
Gli ho fatto saltare il suo sistema di riferimenti è andato in tilt.
 Io saluto, prendo la mia meravigliosa borsa, ed esco. Lui resta lì, con la bocca semiaperta. A volte vale la
pena di vivere solo per togliersi certe soddisfazioni.
Naturalmente il lavoro l’ho fatto, il corso è andato bene, ma il tipo l’ho rivisto una sola altra volta e abbiamo tenuto un comportamento molto formale e distaccato. Siccome io ho elaborato che era cretino, ho attivato la soubroutine “freddo, formale e professionale”, cioè una stronza, che quando voglio mi riesce benissimo. Perché siamo così malridotti? Perché questo razzismo di “firma”, in periodo di crisi economica abissale poi?
(Per non parlare di molti altri razzismi di ritorno che campeggiano nell’ambiente gay in questi ultimi anni, ma
di questo.. magari in un prossimo post).
Quindi, vestitevi un po’ come vi pare, cercando di mantenere una certa eleganza che non vi stravolga e che
sia rispettosa di come siete e se proprio non siete capaci, fatevi aiutare da un amico che né sa (possibilmente
non una pazza fanatica!), ma mi raccomandissimo non andate a farvi consigliare in tv, potreste ritrovarvi con
una devastante crisi di identità. In ogni caso, se avete 500 euro da buttare al cesso, andate a farvi un week
end a Parigi, con l’amato di turno, secondo me vi dà più soddisfazioni.
La marchesa

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Commenti

  1. Sono finalmente riuscito a ritagliarmi del tempo per leggere il tuo post!
    Alle solite il sorriso sulle labbra c'è ma al temrine della premessa che i gay hanno il gene moda che si innesca dopo un certo tempo ho una seria crisi di identità sessuale .... o sono stato defraudato da un gene o non sono gay.... e non so quale delle due cose mi preoccupi di più a 29 anni!!!!.
    Bacissimi!

    Davide

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    1. E' un massimalismo, che ci stava bene nel contesto. Mica mi riferivo a tutti, ovviamente, solo a molti, se qualcuno è privo del gene, secondo me è pure fortunato!

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  2. ste checche! Hai ragioni

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