CONSIGLI TELEVISIVI: Utopia di Dennis Kelly (con link al primo episodio)

A me qualsiasi forma espressiva, quando è ben fatta, mi colpisce e mi scatena una vera e propria passione, quando incontro qualche opera ben fatta io mi nutro, imparo, godo.
Per me l’arte si annida ovunque e nella nostra società così fluida e instabile può avere davvero mille forme e usare mille linguaggi. Anche in un telefilm, o un “Serial” come si dice adesso.
Succede quando sceneggiatura, regia, recitazione, fotografia, montaggio e musica formano una perfetta architettura per raccontare una storia.
UTOPIA è un telefilm inglese ideato da Dennis kelly trasmesso su Channel 4 nel 2013, diventato un cult in brevissimo tempo. Naturalmente sulla tv Italiana non passerà mai, troppo “forte” per  una produzione e una distribuzione che pensano che gli Italiani amino solo don Babbei, suore e carabinieri totalmente rinciuliti.
Una storia di fantapolitica cruda, violenta, fredda, disperata e bellissima.
La trama è complessa e gira attorno ad una graphic novel misteriosa, un’organizzazione segreta dedita alle peggiori nefandezze, pur di raggiungere i propri obbiettivi, 5 signori “Nessuno” che vengono coinvolti in qualcosa più grande di loro e cattivi e buoni che si fondono e trasformano continuamente. Un telefilm assolutamente britannico, dolente, sarcastico, ironico, crudo e violento. Dove i buoni poi non sono così buoni e i cattivi nemmeno così cattivi.
Non ci sono eroi e anche quando sembra che tutto stia per finire chi era vittima diventa improvvisamente carnefice. Non ci si può appisolare guardando questa storia, si resta incollati alla sedia e ben svegli, anche nelle scene più crude e ce ne sono tante, ma devo dire che era dai tempi del film IL CUOCO, IL LADRO SUA MOGLIE E L’AMANTE di Peter Greneweey che non vedevo una violenza così visivamente estetizzata da renderla fruibile e comprensibile per il racconto, quasi accettabile, visivamente parlando, ovviamente.
Della trama non voglio dirvi molto altro, vi rimando ad un paio di recensioni ben fatte, (SERIALMENTE.COM E BADTV.IT), ovviamente la sceneggiatura è scritta benissimo, la recitazione è perfetta, i personaggi in parte, Jessica Hide ha un aspetto da psicopatica magnifico per il ruolo, ma quello che mi ha veramente colpito, sono state due cose, la colonna sonora di Cristobal Tapia De Veer, compositore elettronico Cileno/Canadese, che abbiamo già presentato Lunedì 8 Giugno, nei CONSIGLI MUSICALI (29) in una puntata dedicata totalmente a lui e la parte visiva di questo telefilm.
Vi è un concept visivo, preciso e di un' efficacia chirurgica, che dimostrano una cosa che ho sempre pensato, in un film, o in un telefilm, fotografia, luci, colori, vestiti devono concorrere al racconto in maniera puntuale, adoro quei lavori dove anche un abito, una luce, un oggetto comunicano spesso molto di più delle parole.
In Utopia, nella prima serie domina il giallo, nella seconda il verde acido. I colori sono saturatissimi, la campagna Inglese in alcuni fotogrammi diventa di una bellezza artefatta e piena di energia inspiegabile.
La perfezione di alcune inquadrature, come quella spesso ripetuta del cavalcavia pedonale giallo su strada asfaltata grigia con prato verdissimo sullo sfondo, è totale, un godimento per gli occhi.
Per non parlare dei movimenti di macchina, pochi, quelli che servivano, ho sempre odiato quei film dove la telecamera continua a muoversi,  distrae troppo. In Utopia la telecamera ti accompagna al racconto e ti lascia indugiare sulle immagini, te le lascia gustare. Ci sono persino delle scene dove il sangue della vittima di turno è intonata col colore del muro, una cosa stupefacente.
A questi esterni così geometrici e contemporanei, fanno da contraltare le case, dove i protagonisti si rifugiano durante le loro peripezie, case di bambola, leziose, piene di fiori, tendine, dal gusto retrò, che raccontano molto bene il gusto contraddittorio Inglese sempre in bilico tra tradizione e modernità, caratteristica che ho spesso ritrovato nelle loro produzioni , mi ricordo AGENTE SPECIALE degli anni 70, delizioso ironico e surreale telefilm che ha segnato l’immaginario della mia infanzia.
Tornando a Utopia, spesso le immagini sono ferme, vuote, molte scene sono girate in palazzi abbandonati in disfacimento dove le stanze enormi riescono a trasmettere un senso di sospensione, di solitudine con continui scivolamenti nel grottesco.
Anche la scelta degli attori è stata ottima, ne belli ne brutti, strani, molto Inglesi, molto bravi.
Io penso che ogni fotografo e ogni regista dovrebbe guardarsi questo lavoro, c’è veramente tanto da imparare, da rubare, per me è Arte con la A maiuscola, un piccolo capolavoro.
Quindi preparatevi, vi lascio qui sotto il link alla prima puntata su youtube, è roba per stomaci forti, ma credetemi, ne vale davvero la pena, sono sicuro che poi non riuscirete più ad evitare di vedervi tutte e due le serie.
Buona Visione.
LaMarchesa13
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