FOTOGRAFIA: Summer Time, la nuova Darsena di Milano

Non sono un fotografo, però adoro intervenire in post produzione e fregandomene della purezza della fotografia, mi piace intervenire sulla luce e sui colori, mi piace rendere l’immagine, in qualche modo più rigorosa, omogenea, ritagliare dove serve.
Il ritaglio delle foto mi insegna  CocoMax è importantissimo perché è il fulcro dell’equilibrio della foto, spesso è un’operazione che lascio fare a lui. Io, poi, agisco come se fosse una tela, con mentalità da pittore. L’inquadratura, le linee prospettiche, l’equilibrio delle forme, e soprattutto come la luce lavora sui volumi, sono aspetti che adoro trattare. Non faccio elaborazioni complicatissime, ma tutte servono a creare una direzione, a creare un filo del discorso, una storia in pratica. Insomma adoro produrre a 4 mani, gli scatti li lascio a Max e io ci lavoro su poi. Mi piace questo modo di procedere, perché la foto prende strade inaspettate con due sensibilità diverse che si incontrano.
Quando decidiamo un servizio, parliamo al massimo di impressioni generali, di un obiettivo generico e la frase più ricorrente prima di iniziare gli scatti è “fai tu poi.. mi fido”. Ed effettivamente è vero, mi fido. La cosa che mi stupisce è che poi Max, che ha ricevuto una vaga indicazione, anzi più un’impressione, una sensazione di quello che vorrei ottenere, inizia a scattare senza che io intervenga, insomma fa quel che il suo occhio suggerisce, mi sottopone qualche scatto e io mi rendo conto che la strada che ha preso è perfetta per quella sensazione che avevo in testa, nello stesso tempo il suo punto di vista offre qualcosa che io non mi aspettavo e apre nuovissime possibilità. Insomma una forma di “work in progress”, molto entusiasmante.
Per questo servizio, niente trucco, niente vestiti, pochissime pose o quasi niente, rigore, geometrie e un senso di sospensione, e anche di estemporaneità, questo avevo in mente, quando ho visto le foto della nuova Darsena a Milano in rete. Un luogo bellissimo, che cambia la prospettiva alla città, uno spazio sull’acqua è veramente piacevole da vivere e immagino come doveva essere bella Milano, quando aveva tutti i canali aperti. Un posto da vivere, da “starci”, un po’ come piazza Gae Aulenti. Uno spazio geometrico, fatto di linee verticali e orizzontali che si incontrano su livelli diversi e un senso della prospettiva davvero bello, un intervento piuttosto rispettoso del contesto, ma con una pecca abbastanza evidente, la mancanza di verde, però una spazio con una componente “metafisica” molto spiccata.
La giornata era torrida, anzi assurdamente calda, infatti abbiamo tenuto un abbigliamento più che basic, l’intento era quello di raccontare un momento estivo, astratto, metafisico in qualche modo evocativo.
Lavorando sulle foto, mi rendo conto che siamo perfetti inseriti in quello spazio, che il fulcro sulle parti colorate delle foto funziona benissimo per rappresentare uno spazio astratto, mi verrebbe da dire che potremmo intitolare questo servizio “il luogo delle idee”, già è come se avessimo rappresentato il luogo ideale in cui ci rifugiamo quando dobbiamo elaborare un’idea, quando creiamo, in sostanza: ci siamo appropriati della Darsena e l’abbiamo fatta nostra, quindi fate scorrere la pagina e godetevi le foto.
Buona Visione
LaMarchesa13














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