OPINIONI: Overflow da informazioni, come sopravvivere!!
Da quando ho iniziato a lavorare con i social ho provato, questa soffocante sensazione di essere sommerso di informazioni, di petizioni, di messaggi, di stati, di notizie. Molte sono cagate, molte sono cose interessanti, molte sono cose tragiche, molte richiederebbero un mio interessamento, una condivisione. A volte ti dispiace, vorresti rispondere, diffondere, condividere, discutere. Non ce la fai. Sono troppe. Hai sempre questa sottile sensazione che anche le cose più giuste finiranno nel mare magnum della rete e non se ne parlerà più, non cambierà mai niente.
Qualcuno ha detto troppe informazioni, nessuna informazione. Certo, meglio così che le informazioni manipolatissime dei media italiani, i nostri giornali e i nostri giornalisti sono pietosi, nel migliore dei casi creano situazioni che non ci sono e sputtanano senza verifiche; nel peggiore sono proprio venduti e asserviti al potere e ti raccontano il paese dei balocchi che non esiste (a questo proposito vi consiglio questo ottimo articolo che parla proprio di questo: QUI)
Quindi ben venga la rete, io personalmente ho smesso di leggere i giornali italiani o almeno tutti quelli che prendono il contributo statale, da almeno 10 anni, perché trovo profondamente ingiusto che se un giornale non riesce a vivere con le sue gambe perchè vuol dire che o è gestito male, o il servizio che offre non funziona, sia mantenuto in vita artificiosamente con i soldi delle nostre tasse.
“La cultura e l’informazione per essere liberi devono essere finanziati con soldi pubblici”, dicono vari giornalisti, forse questa cosa era vera negli anni 70 e 80 del secolo scorso, non so, di certo non mi direte che l’informazione in Italia è libera, perché è una barzelletta. Ma non è che il potere imbavaglia i giornalisti, no, li collude, li fa diventare parte del salotto buono, dandogli potere e denaro, e quindi trovi articoli e opinioni che definire di parte e privi spesso di qualsiasi razionalità è usare un eufemismo. Quindi se il contributo statale ai giornali non garantisce un’informazione davvero indipendente, perché tenerlo?
Oggi aprire un blog di informazione o un giornale o una rivista anche professionali on line, costa poco rispetto ad un tempo e non necessita più delle infrastrutture e le redazioni costose che fino a ieri erano necessari per un giornale e poi quando ormai tutto viene letto sul cellulare o sul pc di casa che senso ha continuare a stampare su carta? (lo so andare il sabato mattina tardi al bar sotto casa e leggersi il quotidiano in santa pace e davvero un piacere, l’odore della carta è buonissimo, però se ne può anche fare a meno no?) e infatti le copie vendute sono in calo costante e vertiginoso.
In America diversi giornali blasonatissimi e autorevoli hanno smesso di stampare le copie su carta già da qualche anno e con discreto ritorno, ma si sa, li sono pragmatici.
Inevitabilmente in questa trasformazione profonda del sistema informativo, vi sono dei prezzi da pagare e uno è molto alto e riguarda le diverse figure professionali che vanno a scomparire: tipografi, stampatori, insomma la drastica riduzione del numero degli addetti. Verrebbe da dire “e allora è il progresso bellezza!”, ma è una posizione che non mi piace, è qui che dovrebbero intervenire le istituzioni e i sindacati che senza preconcetti e schemi appartenenti al secolo scorso, dicasi “mantenimento di posizioni di rendita assurdi” e solo per alcune categorie sociali, aiutino il processo di trasformazione, la riqualificazione degli addetti, l’assegno di cittadinanza, il reindirizzamento professionale e tutte le soluzioni che si possono trovare e si possono trovare volendo, per non lasciare le persone a casa col culo per terra e il mutuo da pagare. Ma sappiamo come funzionano i sindacati e le istituzioni.
In ogni caso il futuro dell’informazione è on line, ma on line le informazioni sono troppe, tante e spesso sono fake, o bufale se preferite.
Ormai chiunque, più o meno è diventato oltre che fruitore anche produttore di informazioni e il solo caso di condividere un contenuto, contribuisce a questo processo.
In ogni caso uno deve poter sopravvivere e deve imparare a eliminare quel senso di frustrazione di cui parlavo all’inizio.
Credo, immodestamente, che l’unico modo sia quello di selezionare e di rispettare le regole che ci si dà.
Ad esempio sul nostro blog, ma anche sui nostri profili le immagini ammiccanti al sesso sono inesistenti, non ovviamente per una scelta moralistica, ma semplicemente perché non ci viene nemmeno in mente, c’entra poco con quello che facciamo. Faremmo sveltissimo a mettere tette, culi e bicipiti, ma non saremmo più LB & LM13, magari aumenteremmo le visite, ma di che pubblico??
Lo stesso discorso vale per le immagini truci, di animali torturati e anche ultimamente di bambini morti in situazioni spaventose. Insomma non si può parlare di tutto, non si possono seguire le onde emotive, è necessario restare concentrati su quello che si è scelto di trattare, se si seleziona una certa strada non si può preoccuparsi se non si è per esempio deciso di parlare della foto del bambino morto nel tentativo di arrivare in Europa. Io poi personalmente ho proprio scelto di non parlarne nemmeno sul mio profilo personale, quando ci sono eventi che mi sconvolgono molto e su cui oltretutto non sono ben informato preferisco mantenere un certo pudore, a volte la soluzione è semplicemente tacere.
Un’ altro bel filtro che andrebbe applicato è quello ai siti sensazionalistici e cazzari, che ti strizzano l’occhio con titoli ad effetto, tu vai ad aprire il link e partono 200 pop up, pubblicità e cazzate varie e tu non capisci mai dove devi cliccare per vedere questo benedetto video o articolo e soprattutto per chiudere sti fastidiosi popup.
Pare che la pubblicità on-line non vada benissimo e certo, se la fanno in questo modo così fastidioso..
Questi sono siti che si avvicinano alla truffa e se i primi tempi perdevo tempo a cercare il video, adesso capita l’antifona, tempo cioè 5 secondi, li chiudo e basta e ho intenzione di bannarli totalmente dal mio profilo, in fondo posso benissimo vivere senza vedere come in Cina hanno bastonato uno scippatore colto sul fatto.
Attenzione ai test psicologici, nati come divertimento, ti rimandano ai siti cazzari di cui sopra, all’inizio erano divertenti e in breve sono diventati virali, qualcuno li ho fatti anche io, ma adesso hanno avuto un’evoluzione inquietante, “scopri chi è la tua anima gemella” e TI CHIEDONO DI ACCEDERE AL TUO PROFILO E QUINDI AI TUOI CONTATTI, applicano qualche algoritmo a cazzo che ti seleziona il primo dei tuoi contatti che gli garba. Il punto è che voi avete consentito l’accesso ai vostri contatti e al vostro profilo, voi credete che non ne facciano niente di questi dati?. Ho il sospetto che non sia nemmeno tanto legale..
Quindi possiamo affermare, che passato un po’ di tempo, superata la curiosità iniziale, tutta una serie di siti a stampo sensazionalistico andrebbero eliminati, i siti dei giornali italiani (questo è solo un consiglio, ma davvero sentito da parte mia) eliminateli totalmente, sono imbarazzanti. Ha fatto storia, tempo fa il nuovo sito del Corrierone, fatto malissimo e lentissimo e in più si scopre che quasi tutti i followers erano comprati, oppure sempre lo stesso giornale che dopo il caso dei morti ammazzati alla redazione del giornale satirico Parigino, pubblicò un libro di vignette di disegnatori Italiani, prendendo le immagini dalla rete (é facilissimo salvare un’immagine dal web sul proprio pc), non pagando i diritti d’autore, né avvisando i creatori di tali vignette. Alle giuste proteste degli stessi, che tra l’altro decisero di non adire le vie legali, (scelta che non comprenderò mai, io lo avrei fatto), il direttore del Corrierone dichiarò che in fondo il libro era per beneficenza e non aggiungo altro, perché un no comment è l’unico commento possibile.
Per non parlare del direttore di Repubblica che tempo fa, prese in giro il sito di Beppe Grillo (che odia in maniera viscerale e scomposta) perché, si fregiava di essere il futuro ed era pieno di pubblicità di dentiere e di supporti per anziani. Si prese le pernacchie di tutta la rete, perché il direttore di uno dei due giornali più venduti in Italia non può non sapere che la pubblicità che vede sul pc, ormai è quasi tutta targhettizzata, in base alle abitudini e dati anagrafici di chi naviga, perché esistono algoritmi appositi e quindi la pubblicità che vedeva era studiata su misura per lui.
Insomma i Giornali italiani mollateli, un po’ si salva Il Fatto Quotidiano, primo perché non prende contributi pubblici, secondo perché pubblica una varietà di posizioni davvero eterogenee e terzo perché cercano almeno di verificare le fonti e si documentano davvero, antipatici o meno che possano essere.
Per il resto, selezionate le notizie, scegliete, e soprattutto fate sempre un lavoro di verifica sulle notizie che ricevete, basta andare su google e cercare la notizia che vi è stata postata su fb per capire se è una sòla.
Quindi selezionare, non lasciarsi troppo influenzare dalle mode che imperversano e durano lo spazio di un mattino, decidere un taglio, cosa fa per voi e seguire quella strada, ignorando o eliminando quello che non vi interessa, se conoscete le lingue straniere andate a leggere le notizie sui giornali stranieri, sono illuminanti di come vanno davvero le cose. Il senso di spaesamento resta sempre un po’ ma poi si riesce a trovare un equilibrio e credetemi dopo un po’ scoprirete un mondo nuovo, un punto di vista diverso e almeno eviterete di farvi la domanda che mi è stata fatta da un cliente durante la pausa caffè, “ma allora è vero che c’è la ripresa economica?”
“Mi permetta, smetta di guardare i tg italiani, uno zero virgola un cazzino, non fa una ripresa economica!”, non ho usato la parola “cazzino” (sul lavoro incredibilmente non dico parolacce), ma il senso era quello.
Ma soprattutto non prendete troppo sul serio quello che scrivo.
LaMarchesa13
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