CORRISPONDENZE AMOROSE AI TEMPI DELLO SMARTPHONE



Il passato segna, lascia segni, lascia storie.
Quello che accomuna è l’essere sopravvissuti a varie catastrofi, scoprire di avere la forza e la capacità di sopravvivere, guardare i mali quasi con aria di sufficienza, con arroganza.
Questo però da saggezza e una certa dose di indistruttibilità e la consapevolezza che bisogna ben tenere il proprio fardello sulle spalle proprie, non scaricarlo addosso agli altri, che già hanno il loro.
Anche questo ci accomuna, ci avvicina, il non usare mai l’altro (almeno fino ad ora) come sacco da pugilato.
E’ un opera fine, mica tutti ci riescono.
Adoro la grazie e la passione di cura reciproca che abbiamo uno per l’altro.
Mi auguro di riuscire a trasmetterti la stessa sensazione di essere importante per te, che tu riesci tanto bene a trasmettere a me. La frase è contorta ma il senso chiarissimo.
E’ la tua presenza fisica, quando respiriamo la stessa aria, della stessa stanza, che mi fa sentire bene, perché riempi le cose, di te.
Quando sono a casa tua, anche quando non ci sei, ci sei. Mi piace prendermi cura del tuo spazio.
Mi piace che non scazziamo, capiterà, ma pare che lo stile del nostro stare insieme non sia conflittuale, augurandomi che sia una cifra duratura. La mia esperienza mi insegna che certe cose avvengono da subito.
Cerco di adattarmi a questo periodo dello stare insieme frammentario e faticoso, condito di preoccupazioni, stanchezza e sbattimenti. Mi pesa il temporaneo stop alle nostre fisicità, perché ho sempre voglia di fare all’amore con te, anche se già coricarmi nello stesso letto e dormire insieme mi da una sensazione di calore incommensurabile. Dormire solo a casa mia non mi piace più, io che ho sempre amato dormire solo…

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