OPINIONI: La "Nuova" Televisione italiana


Pare che la tv generalista stia morendo, pare che grazie alla Rete sia destinata a scomparire, io non lo so, non la guardo molto o meglio evito accuratamente: telegiornali, programmi politici e di approfondimento, talk show, giochini cretini, show di vario tipo, in pratica il 90 % della produzione, guardo solo i serial Americani e qualche film buono, quando lo passano, non ho Sky e nemmeno Premium.
Ma vediamo un po’ la programmazione:
I telegiornali sono talmente falsi e manipolati che veramente non vale la pena, se siamo al 73°  posto per la libertà di informazione nel mondo una ragione evidentemente c’è. Ogni tanto ci provo a guardarli, ma dire che li trovo disgustosi è riduttivo, resisto circa 3 minuti, però sono ottimi emetici!
I talk show politici, va bè.. se i telegiornali sono disgustosi, questi sono come buttarsi secchiate di liquame addosso, sono una presa per il culo e i giornalisti non sono in malafede, sono “la malafede”. Qualche giorno fa su FB mi hanno postato l’intervista che hanno fatto alla Raggi, la candidata sindaca per Roma del m5s, a Ballarò. Il giornalista era di una villania totale, le faceva domande volutamente spinose e poi cercava di non darle il tempo per rispondere, per fortuna che la tipa ha le palle e l’ha steso, ma non si possono fare le interviste in quel modo.
La comicità? Stendiamo un velo pietoso, “Made in sud”? Se io fossi meridionale mi sentirei offeso, per il livello delle battute, comunque di una noia mortale, così come Zelig o Colorado. Oramai la comicità è la battuta che diventa tormentone e basta, infatti la maggior parte di questi comici spariscono nel nulla. Fortunatamente ogni tanto appaiono le Virginie Raffaele, ma sono un eccezione.
Poi abbiamo i Talent, dove non importa la bravura e la personalità dei partecipanti, ma il meccanismo della gara, il divismo dei giudici e gli accordi tra agenzie e case discografiche. Infatti i vincitori, tranne rare eccezioni vengono massacrati dalle case discografiche, che gli fanno cantare delle schifezze che dopo un mese finiscono nel dimenticatoio così come il cantante dopo un annetto circa.

Ma poi guardiamo all’età media dei programmi:
“Amici” della De Filippi va in onda dal 92, “Uomini E Donne” che è di una bruttezza galattica, dove il messaggio che passa, che poi è il messaggio di tutta questa televisione, “SE SEI UN MEDIOCRE E ANCHE UN PO’ VOLGARE, SEI UN FIGO!”, dal 1995 o giù di li.
Stanno passando come eventone e novità Il “Maurizio Costanzo Archeology Show”, cioè vi rendete conto? C’è un presentatore che è più vecchio di Lucy la mummia del paleozoico, che non si capisce più quando parla, che tiene in piedi sta baracconata, che era una baracconta già 20 anni fa solo senza muffa e che sarà per sempre colpevole di aver dato notorietà a personaggi come Sgarbi.
La satira? Sarebbe “Striscia La Notizia”? Che è uguale da 25 anni circa? Va bene che squadra che vince non si cambia, ma c’è un limite a tutto!
Vogliamo parlare delle Fiction Italiane?
Voi vi guardate una puntata, che so, di “Csi Miami” e poi passate in prima serata e vi beccate la DECIMA, dico DECIMA serie di “Don Babbeo!”. Come cenare in un ristorante 5 stelle e poi mangiare fave e pecorino nei cessi dell’autogrill! Capite perché le fiction italiane all’estero non vendono?
A parte “Montalbano”, ma infatti lo scrive un artista grandioso come Camilleri, ma appunto è uno su quanti? Tra l’altro dimostra che “di successo” e “di qualità”, possono andare benissimo d’accordo e che per accontentare il pubblico non bisogna necessariamente e sempre camminare sotto la linea del bue.
Insomma, programmi mal scritti o scritti pensando che le persone sono solo deficienti, mal girati, mal recitati. Guardate le ballerine nei vari show o meglio le squinzie che adesso manco più ballano, fanno gli stacchetti, cioè agitano l’anca in micro costumi a mostrar tette e culi e paiono essere intelligenti come sassi di fiume (che poi magari lo sono intelligenti, ma li non si vede).

Sono moralista? Sono snob? Può essere, ma sono almeno 25 ANNI, ripeto 25 ANNI che girano gli stessi programmi, gli stessi personaggi e i pochi nuovi che escono o fanno più schifo o se sono bravi vanno in rete (vedi Balasso).
Poi provate ad andare su Youtube o sulle Teche Rai e guardatevi “Studio Uno”, “Mondaini e Vianello”, “Canzonissima” della Carrà, certo sono datati, ed erano programmi popolari, ma guardate i costumi, le scenografie, il trucco e parrucco, la regia, la recitazione, la scrittura, non erano baracconate, ERANO BELLI ed erano fatti BENE. Poi guardatevi “l’Eredita’” con Frizzi e vedrete l’abisso di differenza. Vale lo stesso per gli sceneggiati (all’epoca avevano la deliziosa abitudine di chiamarli col nome italiano), mi viene in mente “A Come Andromeda” io che amo la fantascienza, che vidi da bambino rimasi folgorato e l’ho rivisto più volte da adulto. Ve la vedete voi la Rai renziana che produce una fiction di fantascienza? Fantascienza appunto!
Mi sto chiedendo, mentre scrivo, se non ho la classica sindrome della mezza età, dei “bei tempi andati” e la risposta è NO. Ci sono cose nuove MERAVIGLIOSE, ma raramente girano sulla tv italiana generalista e soprattutto non sono prodotte in Italia, poi fortunatamente ci sono le eccezioni, tipo “IN TREATMENT”, riadattamento di un serial americano, con SERGIO CASTELLITTO nei panni di uno psicoterapeuta. Veramente bello, infatti lo trasmettono a notte fonda su La Sette, con una programmazione a cazzo di cane, dopo essere passato prima su SKY. Ma anche questo prodotto dimostra che si possono fare cose belle e di successo anche da noi, ma forse provare a metterlo in prima serata?
Insomma io direi che la TV generalista più che morire, si sta suicidando e infatti una bella fetta di pubblico si è spostata pagando, su Sky, ma molti e spendendo molto meno, sulla rete con Netflix, o similari, poi ci sono sempre i dvd che trovi nei negozi dell’usato a pochi euro con i serial americani per intero, dove ti fai le serate a due o tre puntate alla volta e senza pubblicità, ma anche vedersi un bel film a 2 euro e cinquanta al pc non è male, magari collegandolo alla smart tv. E non dimenticate che su Youtube con un po’ di pazienza si possono trovare delle vere e proprie chicche, soprattutto per produzioni degli anni 40, 50,60 e 70 a gratis.

Si può vivere davvero bene senza rai1, rai2, rai3 e altrettanto bene senza canale5, italia1, rete4 e anche se alcune reti tentano di specializzarsi verso il pubblico “giovane”, si ha sempre la sensazione di guardare dei sepolcri imbiancati molto, molto noiosi.
LaMarchesa13
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