OPINIONI: Come si cambia..
Nella vita si cambia, continuamente, cambiamo anche noi, noi di BM13 (un acronimo nato dall’ unione di laMarchesa13 e La Baronessina, ma in realtà contiene alche il Perfido Signor Neve, Maurizio (Dartina), la Servetta (Cocomax), Carlo Antinori, insomma tutti quelli che collaborano con noi, e il bello è che ormai vive di vita propria, la cosa inquietante è che se digitate BM13 su Google vi esce un missile, un arma, non so se essere contento dell’assurdo accostamento o pensare seriamente di cambiarlo, ne parlerò con la Baronessa).
Vi voglio raccontare dell’ultima riunione via Skype del trio originario di questo progetto, cioè la Baronessina, il Perfido ed io, a ragionare sul prossimo spettacolo e sui prossimi passi da compiere. Va detto che quest’ultimo anno è stato strano, direi pure fuorviante, perlomeno per me. Sono quei periodi dove le cose stanno cambiando ma non te ne accorgi e continui a ragionare secondo i parametri abituali, ma senti che qualcosa non torna, avverti la nota stonata, ma non sai bene cosa stia succedendo.
La verità è che io negli ultimi mesi ho vissuto un mini crisi da overdose di spettacoli e infatti gli ultimi due che ho fatto, quello di Pavia e quello di Natale al Ligera, non li ho sentiti, non mi ci sono divertito, li ho vissuti solo come un’ enorme stress. Noi siamo un piccolo gruppo, con mezzi abbastanza limitati e mettere in piedi uno spettacolo richiede una capacità organizzativa e uno sforzo enorme per coordinare ogni aspetto e far funzionare il tutto. Sono sempre riuscito a farli perché mi ci sono divertito, ma gli ultimi due no, cosa è cambiato?. Dopo Natale ho capito cosa stava succedendo, ero semplicemente esaurito, stanco e a sentire solo le parole “nuovo spettacolo” mi metteva un’ansia terribile.
Vallo a dire alla Baronessina che ormai è diventato un tritasassi e non vede l’ora di salire sul palco appena può, però la Baronessina, nonostante l’aria da svampita, in realtà ha un cervello molto fine e mi conosce bene, infatti l’ha capito, (forse prima di me) e mi ha preparato uno spettacolo in totale autonomia, quello di qualche giorno fa a Monza al NADAMAS, dicendomi: occupati solo dell’invito e della pubblicità, per il resto sali sul palco solo se ti va. Ovviamente a me non andava e così mi sono occupato della promozione e dell’invito, andando poi ad aiutarla in camerino coi cambi abito. Io adoro quando le persone capiscono le cose senza bisogno di spiegargliele e quindi ho apprezzato davvero molto questa sua iniziativa e devo ammettere che trovarmi una volta tanto fuori dal palco, mi ha regalato una grande serenità e ho potuto godermi lo spettacolo da dietro le quinte in totale tranquillità. Qui ho avuto una gradevolissima sorpresa, lo spettacolo frutto del lavoro e della creatività della Baronessina, di Maurizio e della Servetta, ha funzionato alla grande, veloce, dinamico, divertente, con la giusta dose di improvvisazione e i numeri inaspettati e un po’ inusuali di Dalila e Noemi, che tra danze indiane e giochi di magia hanno portato un plus davvero originale. Della bravura di Emanuele Fornaro, l’ospite canoro, non ho bisogno proprio di aggiungere nulla, è bravo e basta e quando canta incanta. Insomma mi sono goduto davvero la serata e devo dire che ho visto la crescita artistica di tutti e in particolare la notevole autonomia che la Baronessina ha acquisito e sono davvero orgoglioso di quello che ha fatto.
Ho anche capito, in questi giorni che la differenza di età ha il suo peso, mi sono chiesto come cavolo faccia a lavorare 6 giorni su 7, per due sere andare a scuola di teatro e intanto preparare gli spettacoli. La risposta è semplice, è giovane, ha energia, un energia che a me comincia a deficitare, e non lo dico con rammarico ma come semplice constatazione. Va aggiunto poi che io ho sempre avuto un personalità un po’ scissa, divisa tra una parte esibizionista ed estroversa ed una introversa e amante della poca visibilità. Per contro, il vantaggio di veleggiare nella mezza età, se non sei completamente rincoglionito, è saper riconoscere quando devi fermarti, ecco io in questo momento mi devo fermare, ho voglia di lavorare al blog, e di stare un po’ in ombra, a occuparmi anche di una serie di problemucci personali che richiedono la mia energia e il mio tempo, mentre la Baronessina imperversa sul palco.
Intanto il perfido Signor Neve, a Torino si trova coinvolto in una serie di progetti teatrali sia come autore che come interprete che infatti gli hanno impedito di partecipare a questi ultimi due spettacoli. Io ho una stima enorme di quella bestia Torinese, mi piace la sua intelligenza, come scrive e quando sono con lui sul palco mi trasmette una sicurezza e un divertimento, che tirano fuori il meglio da me e nonostante sia davvero contento dei suoi successi Torinesi, la sua mancanza nell’ ultima serata che ho fatto, l’ho sentita molto.
Ma torniamo alla riunione via Skype, dove si doveva parlare del prossimo spettacolo di Aprile. Il perfido per l’occasione ha scritto una complessa sceneggiatura, che ironia del destino sono stato proprio io a proporre basandola su un mio racconto. Ironia del destino davvero, perché in questi giorni pensando allo spettacolo, all’ enorme lavoro da fare e al tempo brevissimo a disposizione, mi è preso proprio lo scoramento, non era possibile per me farcela. Sono stato giorni a menarmela perché dovevo comunicare ai miei soci che io in quel progetto non potevo esserci, troppi impegni e troppa poca energia per potermi dedicare degnamente ad un lavoro così teatrale e complesso. Entro quindi in Skype (che va detto da quando è stato acquistato da Windows dà sempre un casino di problemi e ogni volta per connetterci ci mettiamo mezz’ ora) e do la ferale notizia, suggerendo di sostituire il progetto precedente con una versione extended di quello che la Baronessina ha messo in piedi a Monza, dove io mi sarei occupato di web e promozione e magari avrei fatto un semplice e breve numero. Mi aspetto delusione, un certo imbarazzo, insomma qualcosa di negativo, ed invece ho una reazione entusiasta da tutti e due. La Baronessina che vede confermata la bontà del suo progetto e la sua continuazione e il perfido che scioglie la riserva sulla sua partecipazione, spiegando che con quella formula, non avrebbe dovuto impegnarsi nelle prove, facendo Torino/Milano di continuo, ma avrebbe potuto semplicemente presentare e improvvisare cosa che gli riesce sempre con grande talento. Intanto io mi sono sgravato un enorme peso dalle spalle soddisfacendo il mio desiderio di restare un filo più in ombra ed avere più tempo per dedicarmi al blog.
Finita la riunione mi sono fermato a riflettere sul fatto che mi piace da matti lavorare con queste persone, perché quello che è accaduto denota una grande sintonia, come se ci fossimo accordati inconsciamente, ed è una cosa che mi rende proprio felice. Questo mix di stima e affetto e questa libertà che ci connota, nel cambiamento e nel non sopraffare mai l’altro, mi fa pensare che siamo un bel gruppo di matti ma autentici. Credo che il progetto BM13 abbia subito un mutamento significativo e assolutamente inaspettato, che non sappiamo ancora bene dove ci porterà, ma di una cosa sono certo, ci porterà bene.
E niente… è proprio bello lavorare con le persone intelligenti.
M13
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