CONSIGLI DI MODA (1): Dior Haute Couture 2018 (di Carlo Antinori)

[Chiacchierando con il nostro costumista CARLO ANTINORI, vista la sua genuina passione e l'esperienza maturata in anni di lavoro, gli abbiamo chiesto se avesse voglia di tenere una rubrica periodica su questo blog per parlare di moda, sfilate e stile. Come è sempre nel nostro modo di fare, con chi collabora con noi, non abbiamo posto nessuna limitazione e influenzato in alcun modo i contenuti che deciderà di pubblicare, che quindi saranno frutto della sensibilità e della cultura che gli appartengono. Era da tempo che sentivamo che mancava questo argomento sulle nostre pagine, e visto il nostro amore per le belle cose, crediamo che non potrà che arricchire di bellezza queste nostre pagine e rendere ancora più interessante questa specie di Magazine che portiamo avanti ormai da anni.
Buona visione e buona lettura, tanto più che in fondo pagina Carlo ha messo un piccolo glossario per capire i termini tecnici usati.
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DIOR HAUTE COUTURE PE 2018

Dagli archivi della Maison Dior, attraverso l'attenta ricerca di Maria Grazia Chiuri, rinasce un'artista astrattista della Parigi anni 30, Leonor Fini, fortemente ammirata dal Christian Dior gallerista, prima che stilista, per i suoi lavori surreali e fantastici; descritta come donna alta, dalla figura esile e nobile, determinata e onnivera di ogni forma d'arte.
Pittrice, scenografa, costumista, disegnatrice italiana, scrittrice e illustratrice; definizioni che ci mostrano un'artista poliedrica, cresciuta in una Parigi del 30, nel pieno boom creativo, anticonformista da non inquadrarsi in nessuna corrente ma, allo stesso tempo, a stretto contatto ed amicizia con i più grandi ed importanti nomi artistici del periodo. 
Maria Grazia Chiuri enfatizza questo anticonformismo con un tocco diretto, preciso, lavorando stilisticamente sulla donna Dior, trasformandola ancora una volta, creando una nuova silhouette, elegante e preziosa, raffinata, mostrandone il volto distaccato dagli altri, attraverso velette e mascherine in tulle e crinolina, dalle forme rigide, dorate o floccate, quasi a rimarcare l'anticonformismo dell'artista.
Bianco e nero. Mescolati, ritagliati, incastrati in scacchi, curve, onde; le modelle diventano opere d'arte viventi. Dal salone centrale del museo Rodin di Parigi, alla fine di Gennaio, con un allestimento totalmente black and white, compreso pavimento e sedie, esili figure scandiscono la collezione; tessuti impalpabili, ricamati da mani esperte all'interno delle sale della maison, vengono proposti in linee e tagli decisi con riferimenti stilistici che appartengono a modelli che hanno fatto la storia della firma Dior. Aprono dei capi in duchesse di seta bianca e nera, lavorata in motivi geometrici, quasi optical, moderni e contemporanei. Off white e off black in una serie di robe-bustier impreziositi da lavorazioni che hanno tenuto ore e ore, nei banchi di lavoro le sarte e le premiere, i ricamatori e decoratori. Stampe effetto domino su chiffon drappeggiato ed asimmetrico, ancora chiffon questa volta completamente ricoperto di perline, per passare a robe manteau affusolati e rigorosi. Le piume sono un altro elemento portante della collezione, cedrone, marabu, oiseau du paradis, ora monocromo bianco per un bustier allungato di una toilette gran sera, ora a scacchi su una mantella, per non uscire dal tema della collezione, estremizzate e ricamate in una sontuosa cape soireé bianca con cappuccio.
Maria Grazia Chiuri ci mostra la sua Leonor attraverso le sue creazioni, fluidi abiti in georgette ricamata e drappeggiata su strutture a griglia create con passamanerie sottili, impreziosite da swarosky ora bianchi, ora neri per ogni punto d'incrocio. Tulle esasperato nel volume, enfatizzato da soutage a striscie di velluto, con intagli in pizzo macramè, a spirale arricciato per ruotare intorno al corpo della modella.
Lamè e paillettes che riproducono il corpo nudo sotto l'abito, farfalle di piume applicate su un abito di velluto nero, una serie di tuxedo, smoking da donna ora bianco ora nero, rigorosamente con pantalone, spezzati adesso da piume applicate sulle spalle, enfatizzati da ampie gonne in tulle di seta.
L'armonia e l'eleganza fanno da trade d'union per l'intera collezione; a sorpresa Maria Grazia Chiuri introduce dei leggeri toni di colori, come le tinte fané utilizzate dalla Fini nelle sue tele, unica concessione al colore, un abito rosso vivo.

Chiudono la sfilata ancora dei tuxedo dove si riconoscono particolari lavorazioni sartoriali sulle giacche, rigorosamente con bottoni nascosti, strutturate e asciutte, in prezioso shantung di seta opaco.
Come per le precedenti collezioni, sia Haute Couture che per il prét a porter, ancora una volta Maria Grazia Chiuri ci stupisce, portandoci in un immaginario mondo leggero ed incantato, dove le modelle indossano le sue creazioni e si trasformano in opere viventi, o come nella Haute Couture SS 2017, fate in un bosco incantato, o come nell'ultimo Autunno Inverno ha proposto un fronte di suffragette parigine, adesso cocotte, adesso spie della guerra fredda, cambiando, ancora una volta, come in questa sfilata, il volto della donna Dior.
Carlo Antinori

Glossario tecnico:
DUCHESSE: tipologia di raso dalla struttura semirigida, particolare armatura tessile
ROBE BUSTIER: termine che indica un abito creato su di un bustino
CHIFFON: tessuto leggerissimo, massima resa per la seta
ROBE MANTEAU: si intende un soprabito, così definito nella Haute Couture
CAPE SOIREE’: mantella da sera
SOUTAGE: particolare lavorazione a mano di ricamo
LAME’: tessuto con trame di filati metallici 
PAILLETTES: tonde e piatte lamine colorate
SHANTUNG: lavorazione della tramatura della seta
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