CONSIGLI CINEMATOGRAFICI: FAVOLA con Filippo Timi (Chissà se riuscirete a vederlo)


Vado poco al cinema, ma quando ci vado, scelgo con accuratezza, in questo caso però ho visto semplicemente il promo e per me è stato sufficiente: un film da vedere assolutamente.

Va sottolineato che la sceneggiatura è di Timi, è un dato importante per capire meglio il lavoro, la storia e i personaggi, infatti qui, si è cucito addosso un ruolo che gli calza a pennello.

Filippo Timi è un grande attore di teatro, questo è appurato, ma anche col cinema se la cava alla grandissima, in più vestito da donna con uno stile anni 50, imbarocchito con elementi futuristici anni 60, è una gioia per gli occhi.

Non solo i costumi assolutamente meravigliosi, ma anche l’arredo e le forme inusuali di questa casa vintage/fantascientifica raccontano la storia di una casalinga, in un astratto stato americano, in zona desertica, con tanto di scenografia esterna volutamente e visibilmente di plastica. Casa ed esterno hanno un sapore vagamente irrealistico e un po’ onirico, scelta che viene capita alla fine.

Questa casalinga con esagerata gonna a ruota, tacchi alti e trucco che lascia (volutamente) intravedere un velo di barba maschile, vive disavventure un po’ grottesche e irriverenti, sempre in punta di fioretto e di ironia, con la sua amica del cuore, un marito che la mena, un idraulico in mutande e una madre (chiamata sempre Mother in inglese, interpretata da una magistrale Piera Degli Esposti), un barboncino impagliato con la chioma cotonata, che ha in realtà un ruolo molto più attivo di quello che si può pensare inizialmente, di nome Lady. Ad un certo punto la nostra eroina subisce una trasformazione inaspettata e profonda ed arriva a progettare un delitto, in nome dell’amore e mi fermo qui perché non voglio spoilerare troppo. In realtà questa è solo l’apparenza, nel corso dei film a saper cogliere tanti piccoli segnali, si rivela una realtà molto più complessa o forse molto più semplice nella sua struggente verità e libertà.

E’ una favola appunto, supportata da un filippo Timi di una bravura eccelsa e un gruppo di pochi attori altrettanto bravi. Il film è girato praticamente solo in interni, è teatro portato al cinema e portato benissimo.

Perché la storia oltre ad essere divertente e ben recitata e pieno di diversi piani di lettura, ha scelte visive e registiche assolutamente originali e inusuali per il cinema italiano, tagli dinamici e innovativi, musiche azzeccatissime. Insomma è un film talmente ricco e leggero al tempo stesso che andrebbe visto almeno un paio di volte.

Il film è stato scelto per l’apertura del festival del cinema Gay di Milano, e giustamente ma è adatto a tutti. Era da tanto tempo che non vedevo un film sull’identità, sessuale e personale, così bello e privo di retorica e luoghi comuni.

In conclusione un film che vale il prezzo del biglietto, in pieno, ve lo consiglio, anche perché riderete e tanto. in realtà nei cinema si è visto solo per tre giorni, a Giugno, ma presumo sia una precisa strategia di marketing e dovremmo rivederlo, regolarmente nelle sale in autunno. Spero sia così, anche perché uno sforzo produttivo del genere non mi pare sensato proiettarlo solo per tre giorni e stop. Vedremo se ho ragione, in ogni caso, qualunque sia il modo, magari in rete, magari su dvd, magari al cinema, appena vi capita vedetelo.

M13
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GENERE: Drammatico, Commedia

ANNO: 2017

REGIA: Sebastiano Mauri

ATTORI: Filippo Timi, Lucia Mascino, Piera Degli Esposti, Sergio Albelli, Luca Santagostino

PAESE: Italia

DURATA: 90 Min

DISTRIBUZIONE: Nexo Digital
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