REGOLA PER SOPRAVVIVERE (2): Milano ai tempi del COLERA ops...CORONAVIRUS
NOTA: vista la situazione di "emergenza", oggi si divaga dai soliti temi di questo blog e si parla del mostro!!
La storia è cominciata Domenica, iniziano ad arrivarmi a massa messaggi su whatsup, e maledetto il giorno che ho detto di sì a costituire un gruppo coi corsisti del corso di Excel, guardo e ci sono 39 messaggi, il primo pensiero è "le solite minchiate inutili", poi mi viene un dubbio, “sarà mica per il coronavirus?”, mi viene un flash, l’ordinanza regionale di chiudere tutte le scuole! Leggo i messaggi, e sono proprio per quello, in effetti io non ho ricevuto nessuna mail, ne messaggio dalla scuola, i corsisti mi chiedono lumi, ma si fa o no il corso? Io rispondo che non so, ma che in ogni caso, siccome ho un senso del dovere esagerato nel lavoro, ci andrò, se la scuola non mi ha avvisato vuol dire che è aperta. Che la scuola vìoli un’ordinanza regionale, non mi stupisce per nulla, siamo in Italia e qui ognuno fa un po’ quel cazzo che gli pare.
Così mi sveglio alle sei, mi vesto di tutto punto, non c’è virus che tiene se sei vestito bene! Mi infilo i pantaloni a sigaretta, la camicia grigia, il cardigan di Muji, le scarpe nuove belle e scomode, (meno di quanto pensassi in realtà), il giubbottino blu aderente tanto stiloso e mi appropinquo per la città, che è mezza deserta. Sembra un sabato mattina, mezzi semivuoti, persone con le mascherine, che va pure bene, ma almeno, geni pontieri, informatevi, quelle di stoffa non servono a una fonchia, ci vogliono quelle col filtrino, ma la cosa più assurda è vedere diverse persone che si proteggono con la sciarpa. Tanti che si ingolfano con le sciarpe per proteggersi dal virus, dè geniacci, le sciarpe non proteggono da un cazzo, al limite vi rirespirate la vostra anidride carbonica, ma come state? Arrivo a piazza Corvetto, esco dalla metro, in effetti il traffico è minimo, per essere un Lunedi fa un po’ impressione, la 95 mi sfila davanti al naso e mi faccio la camminata di 10 minuti per arrivare a scuola, ma mi fermo al bar dei CINESI, a bere il caffè. Signori ho trovato un bar di cinesi che fa il caffè buono e ha pure le brioches da sturbo, e non me ne fotte un cazzo, se è di cinesi, perché ancora la parte razionale del mio cervello funziona e se arrivo con 5 minuti di ritardo a scuola fanculo, così quegli stronzi imparano ad avvisarci per tempo, ovviamente nel bar ci sono un decimo delle persone che ci sono normalmente.
Arrivo davanti alla scuola e becco l’impiegato della segreteria che appende il fatidico cartello: “lezioni sospese”. Mi parte l’embolo, e dico al tipo, “scusa ma avvisarci no?”, lui mi guarda mesto e dice: “io volevo mandarvi la mail ieri pomeriggio, ma i capataz mi hanno detto di no!
Complimenti ai capataz, delle vere teste di cazzo.
Rifaccio la strada al contrario, in questa città che è diventata surreale, sembra di essere “Ai Confini della Realtà”, torno sotto casa e penso che prima di salire mi conviene andare a prendere un paio di bottiglie di vino, che è finito. Non l’avessi mai fatto, il mini supermercato, che solitamente non è mai molto affollato, ha una coda chilometrica, con gente che riempie i carrelli al limite dell’assurdo. Ho visto uno con 22, giuro, 22 buste di patatine al formaggio, che in caso di emergenza sono un cibo fondamentale, non vi pare?
Non posso farcela, ma altro che medio evo, altro che razionalità, altro che scienza, siamo andati, bolliti.. e poi mi partono le considerazioni, allora questa è una sorta di influenza, causa meno morti dell’influenza normale, ha destato preoccupazione nei medici perché è un virus nuovo e quindi non si sanno con precisione gli effetti a venire, ma in sostanza e i fatti lo stanno dimostrando, rischiano solo le persone con gravi patologie pregresse e con età avanzata, esattamente come una normale influenza, quindi se con la normale influenza tutto continua normalmente, non comprendo ste misure draconiane e gli assalti ai super, che è proprio una roba priva di senso. Il panico! Già, la storia ci insegna che la massa in casi come questo reagisce così, ma in una società civile ed avanzata, sia i mezzi di informazione che le istituzioni dovrebbero attuare una comunicazione razionale ed equilibrata, che contiene e smussa questo tipo di effetti, poi penso ai talk show, penso alle paginate dei giornali, non faccio nomi, ma uno ha fatto circa 7 o 8 pagine sul coronavirus e all’ottava ha scritto “psicosi coronavirus, bisogna stare calmi”, e ma allora siete proprio stronzi, per non parlare di molti politici che usano sta storia per togliere la poltrona sotto il culo del governo, per metterci il proprio. Senza ritegno. Se è un’emergenza dovremmo fare fronte comune, governo e opposizione, poi passata l’emergenza si torna a scannarsi. Invece no, o forse brutte iene sapete benissimo che in realtà le vere emergenze sono altre e tutto va bene pur di accaparrarsi la poltrona?
Quindi mi ritrovo l’amuchina gel su amazon a 90 euro. Mi sembra di essere in un film di fantascienza, ma uno brutto, uno di quelli post apocalittici, però di serie B, anzi Z, visti gli interpreti.
Invece di chiudere le scuole, appena saputo del coronavirus, dovevano chiudere i giornali, chiudere i talk show e mandare affanculo i giornalisti, oppure obbligarli con un militare in mimetica, fuori dall’inquadratura, che gli punta un kalashnikov a leggere solo i bollettini dei medici. Credo che non esista categoria professionale più venduta, falsa, arrogante, manipolatoria e stronza dei giornalisti e dei conduttori televisivi e mi rendo conto di quali danni abbiano fatto e fanno a questo paese. Ci credo che la gente è bollita, e fa robe prive di senso dalla paura, con una cura trentennale di Uomini e donne, C’è posta per te, l’Isola dei Coglioni, il Grande Fratello, l’Eredità di tù nonno, tg vari e approfondimenti di questo piffero, vuoi che la gente capisca che un virus che ha una percentuale di guarigione del 95%, non è come l’ebola o la peste nera. No non lo capisce.
Resta però il fatto che la responsabilità personale esiste e saremo anche analfabeti funzionali, ma due, dico due, ragionamenti li possiamo fare, anzi li dobbiamo fare, per fare un esempio, quando sono arrivato alle casse del super, dopo l’interminabile coda, dico alla cassiera: “scusa ma non è normale tutta sta gente vero?”. Lei Risponde di No e mi dice “è il panico, la gente è impanicata”, “e tu non hai paura?”, e lei risponde “IO?? Figurati ho 23 anni, sono sana come un pesce, mica ne ho settanta, di certo non muoio!”.
Non la direttrice dell’Istituto Superiore di Sanità, la cassiera né. Mi ricorda per contrasto, certi corsisti, quando tu dopo che gli hai spiegato la struttura dei menù del programma, gli spieghi, che non devono basarsi troppo sulla memoria, ma sul ragionamento e che il nome dei menù aiuta molto a dedurre dove trovare un comando, poi gli chiedi dove è il comando per regolare i margini e quella ti guarda con sguardo perso e clicca sui menù a caso e tu avverti con assoluta precisione che non farà mai quel piccolo sforzo di ragionamento, troppo faticoso, perché è pigra mentalmente e infatti non sono studenti, sono cause perse. E’ così, sono certo che molti manco fanno lo sforzo di ragionare, ma proprio il minimo, perché NON SI SA MAI, questa è la frase magica, così mi compro 50 litri d’acqua e 30 buste di patatine, e fa niente se ho appena fatto una roba priva di senso ed esagerata, ma non si sa mai che se provo a ragionare mi si ingrippa tutta l’esistenza.
Fortunatamente ho visto tanti milanesi girare tranquillamente senza il panico nello sguardo, mi hanno colpito due sciure, intorno alla settantina, fresche di parrucchiere e tutte eleganti, una prende sottobraccio l’altra e gli fa: qua sono andati tutti fuori di testa co sto virus e noi ci facciamo una bella passeggiata, tiè.
Ecco una piccola lucina in questo tunnel di minchiate in cui ci siamo infilati.
La verità è che questa follia ci costerà caro in termini economici, sia per la nazione tutta, che per me personalmente, che con questi rimandi a tempo indeterminato, sarà per le mie finanze una bella botta e scusate è una cosa che un filo mi fa girare le balle, perdere soldi per la coglioneria dei miei connazionali e di chi li rappresenta, non mi fa molto piacere, ma mi devo mettere l’animo in pace, il mondo è questo, me ne devo fare una ragione, io non so se eravamo coglioni anche prima e i social l’hanno semplicemente certificato, ma comunque siamo coglioni, mi devo rassegnare.
M13
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