L’ incantevole Signora Peel è andata via.. (The enchanting Mrs. Peel has gone away ..)
(Italian version - At the bottom of the page the English version)
Con i miei consueti ritardi, non potevo esimermi dall’omaggiare, dopo la sua morte, avvenuta il 10 Settembre di quest’anno, uno dei miei personali miti infantili, che però continuano ancora oggi, inossidabili. Ognuno ha l’infanzia costellata di piccoli e grandi miti, per la mia generazione legati soprattutto alla televisione, quella degli anni 70, quella bella, di qualità. Miti che hanno segnato e segnano, la vita di ognuno e che in un modo o nell’altro contribuiscono a creare la nostra personalità, il nostro gusto. Da bambino le cose ti piacciono e basta, mica stai troppo a pensarci. Io sono cresciuto in un paesino di 300 anime della bassa milanese, dove il tessuto sociale era molto diverso, ma volendo semplificare molto meno isterico e narcisista di quello odierno, ed essendo un nucleo di abitanti così piccolo, non era difficile incarnare l’eccezione, essere quello strano, tra l’altro con tendenze gay già molto marcate, anche se mica me ne rendevo conto, certe cose mi piacevano e basta. Infatti i miei miti personali, esattamente all’antitesi di tutti i miei amici e compagni di scuola, erano praticamente sempre donne: mi piacevano Mina e la Carrà, Patty Pravo, Antonella Ruggiero, Sandra Mondaini, Delia Scala, Franca Valeri, Haudrey Hepburn e soprattutto l’attrice che faceva la Dottoressa Helene Russel (Barbara Bain) del telefilm di fantascienza Spazio 1999 e lei l’incantevole, meravigliosa Miss Emma Peel (Diana Rigg). Per quest’ultima avevo una venerazione vera e propria, era così elegante, forte, glamour, stilosa e grintosa e poi forse una delle prime interpreti, in un telefilm surreal poliziesco (Agente Speciale, The Avengers in Inglese), con tratti neanche tanto piccoli di fantascienza, che combatteva a mani nude, a colpi (un po’ improbabili) di karatè, con gli uomini e vinceva, senza perdere un grammo del suo glamour e della sua eleganza. Impazzivo quando menava i cattivi, e passavo interi pomeriggi, in giro per la campagna a ricostruire le sue avventure, correndo e saltando, immaginandomi di essere lei e combattere i cattivi. Pomeriggi fantastici di cui conservo un bel ricordo. La cosa pazzesca che riguardandola oggi, adoro ancora i suoi vestiti, le tutine, il trucco, i capelli, lo stile, tutto.
La Baronessina ed Io l’abbiamo già omaggiata, l’anno scorso
con un servizio fotografico ispirato appunto ad Avengers, dove una bravissima
Alessia Pedrolini è riuscita a cogliere lo stile, adattandolo a noi, di quella
citazione (lo potete guardare cliccando QUI).
Sono molto dispiaciuto della sua dipartita e pur rendendomi conto, che in Italia è un’attrice, praticamente di nicchia, (ma io finisco sempre per amare cose di nicchia), mi sembrava importante farle questo piccolo omaggio, perché i miti della nostra infanzia, sono importanti, ci hanno fatto diventare quello che siamo, nel bene e nel male e non vanno dimenticati, soprattutto quando sono così chic.
Gustatevi qui sotto la meravigliosa sigla iniziale di "Agente Speciale"
(English version - The version is translated automatically, so there may be errors, we apologize, we will arrange a better and more precise translation as soon as possible)
With my usual delays, I could not fail to pay homage, after his death, which took place on 10 September this year, to one of my personal childhood myths, which, however, still continue today, stainless. Everyone has a childhood dotted with small and big myths, for my generation linked above all to television, that of the 70s, the beautiful, quality one. Myths that have marked and mark everyone's life and that in one way or another contribute to creating our personality, our taste. As a child, you just like things, you don't think about them too much. I grew up in a small town of 300 souls in the lower Milan area, where the social fabric was very different, but wanting to simplify much hysterical and narcissistic than today, and being such a small nucleus of inhabitants, it was not difficult to embody the exception, being the strange one, among other things with already very marked gay tendencies, even if I didn't realize it, I just liked certain things. In fact my personal myths, exactly the antithesis of all my friends and schoolmates, were practically always women: I liked Mina and la Carrà, Patty Pravo, Antonella Ruggiero, Sandra Mondaini, Delia Scala, Franca Valeri, Haudrey Hepburn and especially the actress who was Dr. Helene Russel (Barbara Bain) of the science fiction series Space 1999 and she the enchanting, wonderful Miss Emma Peel (Diana Rigg). For the latter I had a real veneration, she was so elegant, strong, glamorous, stylish and gritty and then perhaps one of the first interpreters, in a surreal detective show (Agente Speciale, The Avengers in English), with not so small features science fiction, who fought with his bare hands, with (somewhat improbable) karate shots, with men and won, without losing an ounce of his glamor and elegance. I went crazy when she led the bad guys, and spent whole afternoons, wandering around the countryside rebuilding her adventures, running and jumping, imagining myself to be her and fighting the bad guys. Fantastic afternoons of which I keep a good memory. The crazy thing that looking at her today, I still love her clothes, the onesie, the makeup, the hair, the style, everything.
In England she was above all a theater actress, awarded a royal prize for her art, famous in the world for being the only Bond Girl, who married the famous Secret Agent, but she dies soon after impaling him and end. I also remember her as a wonderful interpreter of a total bitch in a film based on Aghata Christie, "Evil under the Sun", with Peter Ustinov in the role of the ineffable Monsieur Poirot, who in fact is killed in an extremely ingenious way, after showing off a wardrobe needless to say to scream. In recent years she has starred in the award-winning fantasy series, Game of Thrones, as an obviously elderly Queen.The Baronessina and I have already honored her, last year with a photo shoot inspired by Avengers, where a talented Alessia Pedrolini was able to capture the style, adapting it to us, of that quote, (you can find it by clicking HERE) .
I am very sorry about her passing and while I realize that in Italy she is an actress, practically a niche, (but I always end up loving niche things), it seemed important to me to pay her this little tribute, because the myths of our childhood, they are important, they have made us what we are, for better or for worse and should not be forgotten, especially when they are so chic.
Enjoy the wonderful opening theme of "The avengers" at the center of the page
M13
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